Nel XVI secolo avvenne quell’importante frattura nella cristianità che portò alla Riforma protestante, con la pubblicazione delle 95 tesi di Martin Lutero. Sempre nel XVI secolo, durante il regno di Enrico VIII la chiesa anglicana si separò da quella cattolica. Come è spesso accaduto nella storia religiosa dell’umanità ciò che muove i vertici è l’interesse personale di pochi oligarchi, spinto dalla materialità, mentre la spiritualità è regolarmente latitante, l’esempio più chiaro è l’eterna lotta fra papato e impero per la conquista del potere. Enrico VIII voleva rendersi indipendente dalla Chiesa Cattolica Romana e quindi dal papa, il pretesto fu la richiesta di annullamento del precedente matrimonio con Caterina d’Aragona (che ovviamente viene negato) per essere libero di sposare Anna Bolena. Inizia così una campagna antipapale che porterà all’auto-elezione del Re come capo supremo in terra della Chiesa d’Inghilterra, avvenimento che aumenterà notevolmente il prestigio e il potere della monarchia. In quegli anni di grandi trasformazioni si assiste anche ad una spietata lotta fra protestanti e cattolici al fine di ottenere il favore del re e quindi del Regno. Siamo in un campo minato e la battaglia che si gioca, in nome di qualcosa di molto più ampio della sfera umana, in realtà presenta come al solito tutte le piccolezze della vita terrena. La libertà di scelta è bandita, la minaccia domina, i roghi sono dietro ogni angolo.
Anne Askew ( 1520/1521 – 1546) era in contatto con il gruppo delle Gran Dame di corte e amica della regina Katherine Parr, l’ultima moglie di Enrico VIII, segretamente interessata alla “nuova fede” protestante. Obbligata a sposarsi a sedici anni con un ricco cattolico, nonché papista sfegatato, Anne non credeva, seguendo i dettami della Riforma, alla transustanziazione ovvero alla totale conversione della sostanza del pane e del vino nella sostanza del corpo e del sangue di Cristo, che si attua per l’onnipotenza divina nella consacrazione durante la messa, in favore della consustanziazione, dottrina luterana per cui, nell’Eucaristia, il corpo di Cristo coesiste con la sostanza del pane. È questo il motivo principale per il quale viene imprigionata, torturata e messa al rogo.
Si converrà che sarebbe ben strana una divinità tanto permalosa da esigere tortura e morte per chi cavilla con dogmi e sacramenti vari. E come si può sbandierare una presunta verità che porti ad un regno celeste, se non si ha il minimo rispetto per la vita umana?
Ma ecco l’eresia di cui mi tacciano: che dopo le parole di consacrazione pronunciate dal sacerdote, il pane rimane semplice pane.
E invece essi dichiarano, e lo insegnano come essenziale articolo di fede, che una volta pronunciate quelle parole il pane non rimane tale, ma si muta in quello stesso corpo che fu inchiodato alla croce il Venerdì Santo, nella medesima carne, sangue e ossa. A questo loro credo io dico no: perché allora sarebbe falso anche il nostro credo apostolico, che Egli sieda alla destra di Dio Padre Onnipotente, e che da lì scenderà sulla Terra a giudicare i vivi e i morti. Ecco! Tale è la mia eresia, che dovrò scontare con la morte. Ma per quanto riguarda la santa e benedetta Cena del Signore, io credo che rappresenti una commemorazione fondamentale delle Sue sofferenze gloriose e della Sua morte.
(Parole di fuoco. La vita e il martirio di Anne Askew)
In politica, si sa, è stata giocata ogni carta pur di eliminare il proprio avversario e qui gli interessi erano molteplici, la regina infatti seguiva i protestanti, pertanto la fazione cattolica voleva toglierla di mezzo e quale migliore strumento all’epoca di una bella accusa di eresia? Anne Askew fu condotta alla Torre di Londra e torturata con l’intento di farle denunciare le Dame in modo da colpire la regina stessa. Più politica che religione dunque, ma Anne non si piegherà a nessuna intimidazione e non rivelerà alcun nome di altri protestanti. A quanto risulta dagli archivi fu anche l’unica donna imprigionata nella Torre ad essere torturata, in particolare le fu inflitto il supplizio della Ruota, che affrontò con un coraggio tale da lasciare impressionato il suo torturatore, l’ufficiale Sir Anthony Kingston. Questi a un certo punto decise di interrompere la tortura, ma il Cancelliere lo minacciò dicendogli che avrebbe denunciato la sua condotta al re e iniziò egli stesso a torturarla, fino alla slogatura delle articolazioni.
A quel punto mi misero sulla ruota perché non volevo ammettere che altre dame e gentildonne condividessero le mie opinioni, e mi ci lasciarono per lungo tempo. E dato che stavo ferma e non gridavo, Sua Signoria il Lord Cancelliere e il Dottor Rich si diedero un gran daffare per torturarmi con le loro stesse mani, fino al punto da lasciarmi moribonda. Poi il tenente della Torre mi fece sciogliere dalla ruota. Svenni immediatamente, ma mi rianimarono subito. Dopodiché rimasi due lunghe ore seduta sul pavimento a parlare con Sua Signoria il Lord Cancelliere, che con molte blandizie cercò di persuadermi ad abbandonare le mie opinioni. Ma il mio Signore Iddio (sia lodata la Sua infinita bontà) mi accordò la grazia di perseverare, e così farà (spero) sino alla fine.
Ed in effetti riuscirà a perseverare, la povera Anne, come tanti altri che lungo il lento cammino della storia si sono immolati per delle idee e pur di non rinnegarle hanno affrontato morti atroci. La cosa è veramente intollerabile quando a infliggere tanto dolore sono proprio coloro che si definiscono uomini di Dio. Non è necessario essere seguaci di una qualsiasi religione per rendersi conto di quanto debba essere squallido il campo intellettivo di chi regolamenta la tortura come strumento che possa condurre alla verità. Solo chi possiede una grande frustrazione interiore, che si trasforma sovente in perversione ed è invaso da un evidente sadismo può farne uso, altrimenti è unicamente un segno di immensa stupidità. Eppure la Chiesa se ne è servita per secoli.
Poi il vescovo disse che sarei stata bruciata sul rogo. Risposi che avevo esaminato a fondo le Scritture, ma non avevo trovato da nessuna parte che Cristo o i Suoi Apostoli avessero condannato a morte creatura alcuna.
Ma si può contrastare il delirio di onnipotenza che questi omuncoli hanno sempre desiderato esercitare travestendolo di santità? No di certo, dal momento che sono anche supportati da immancabili schiere di seguaci. Anne Askew fu condannata al rogo il 16 luglio del 1546.
Era signora di tale lignaggio che avrebbe potuto vivere nel lusso e nella prosperità, se soltanto avesse scelto il mondo anziché Cristo; ma a quel punto era talmente debilitata dai tormenti che le avevano inflitto, che non avrebbe potuto sopravvivere a lungo, né potevano i suoi avversari consentire che morisse in segreto. Pertanto, fu fissato il giorno dell’esecuzione, e Anne fu portata a Smithfield su una sedia perché non si reggeva in piedi a causa dei grandi patimenti. Una volta condotta al palo, fu legata alla vita con una catena che le sosteneva il corpo, e quando tutto fu pronto per il rogo giunsero le lettere nelle quali il Re le concedeva la grazia se avesse ritrattato, ma Anne non si degnò neppure di guardarle. Anche Shaxton era presente quel giorno, e per l’occasione fece pubblica abiura delle sue opinioni; con un lungo discorso cercò poi di convincere anche Anne a ritrattare, ma lei resistette imperterrita. Così tormentata in ogni modo, dopo avere affrontato mille patimenti, Anne giunse alfine al termine delle sue lunghe agonie, e in un abbraccio ardente di lingue di fuoco, come un sacrificio benedetto offerto a Dio, si addormentò nel Signore nell’anno 1546, lasciando in eredità a tutti gli uomini un fulgido esempio di perseveranza cristiana.
La storia di Anne Askew ha attirato l’immaginario collettivo, tanto da farla diventare una delle più famose martiri della Riforma inglese. Anne mette in discussione tutte le istituzioni del tempo, sovverte le leggi e le consuetudini, non rispetta quelle norme che sono alla base della società, infatti pur essendo donna non soltanto parla, ma scrive anche, esprimendo apertamente il proprio pensiero. In base all’ordine di Paolo di Tarso, enunciato nella prima epistola ai Corinzi, le donne non potevano parlare in pubblico, figuriamoci scrivere la propria verità. Il racconto dei suoi interrogatori verrà invece pubblicato e questo contribuirà ad accrescerne la notorietà.
Il Cancelliere del Vescovo mi rimproverò e disse che ero da biasimare per aver predicato le Scritture. Giacché San Paolo, disse, ha proibito alle donne di parlare o di commentare la Parola di Dio. Gli ho risposto che conoscevo l’insegnamento di Paolo tanto quanto lui, in I Corinzi 14, dove dice che una donna non deve parlare nella congregazione in qualità di predicatore. E poi gli ho domandato quante donne avesse visto sul pulpito a predicare. Ha risposto che non ne aveva mai vista nessuna, così gli ho detto che non doveva incolpare le povere donne, a meno che non avessero violato la legge.
La capacità di rispondere sempre in modo lucido, razionale e pertinente avrà indispettito non poco tutti quegli uomini santi, pronti a fare giustizia e il fatto che a tenergli testa fosse un essere inferiore, ovvero una donna, sarà stato intollerabile, forse anche per questo Anne dovette subire tormenti che normalmente non venivano inflitti alle dame del suo rango. E fu una martire a tutto tondo questa donna, prima sacrificata dal padre e condannata a sposare un uomo abietto che la caccerà di casa, poi, malgrado il supplizio, capace di mantenere il segreto senza mai rivelare un solo nome, e infine decisa a morire in nome di una fede che in lei non era solo pensiero religioso, ma che si spingeva verso quella forma di libertà di coscienza, rispetto e dignità che prescindono da ogni dottrina e che sono l’unico patrimonio che possa contribuire all’evoluzione di questa triste umanità.
SUA SIGNORIA IL SINDACO. Donna sciocca, vai forse dicendo che i preti non possono fare il corpo di Cristo?
ANNE ASKEW. Precisamente, mio signore; poiché ho letto che Dio fece l’uomo, ma che l’uomo potesse fare Dio non l’ho ancora letto, né credo che lo leggerò mai.
SUA SIGNORIA IL SINDACO. No! Donna sciocca, dopo la formula della consacrazione, non è forse il corpo del Signore?
ANNE ASKEW. No; rimane semplicemente pane consacrato, o pane sacramentale.
SUA SIGNORIA IL SINDACO. E se un topo lo mangia dopo la consacrazione? Che ne sarà del topo? Parla, donna sciocca.
ANNE ASKEW. Che ne sarà del topo secondo voi, mio signore?
SUA SIGNORIA IL SINDACO. Io dico che il topo è dannato.
ANNE ASKEW. Ahimè, povero topo!
Questo triste episodio è uno dei tanti che mi fa ritenere assurdo il pensiero umano quando abbraccia opinioni come verità indiscutibili. Mi accade sempre più spesso di considerare l’uomo dall’esterno, come se appartenessi a una specie diversa, e vedo con stupore le tante stranezze e complicazioni che rendono difficile la stessa convivenza degli uomini con gli altri uomini.
Caro Guido, ti comprendo pienamente…
ritenersi i detentori di una verità inconfutabile non può che essere fonte continua di dolore… è proprio triste accorgersi di quanta importanza si dà a cose che non ne hanno affatto e che contribuiscono a costruire quel muro di incomprensione ed inutile sofferenza che prima o poi ci cade addosso e non potere fare nulla…
un abbraccio
Più leggo di queste cose e più divento allergico alle religioni, e alle persone che le prendono alla lettera. Amo tutti gli eretici perseguitati, anche se a tutti loro rimprovero poi il fatto di non essersi semplicemente infischiati di simili sciocchezze! Stendo poi un peto veloso sul fatto che quasi nessuno voglia accorgersi dell’assurdità seguente: il messaggio d’Amore universale di una bella persona (umana e più o meno leggendaria e/o mitologica) come Gesù affidato (spesso quasi in esclusiva) a un bigotto naziomofobo fanatico convertito come Saulo di Tarso!!!!
Caro Nick, la mia allergia ha ormai imboccato la strada di non ritorno…
i danni che ha provocato Paolo di Tarso (e non solo lui) sono visibili ancora oggi e si traducono in un sessismo sfegatato, supportato da una religione che non è solo per chi la vuole, ma che s’infila in tutte le pieghe della vita pubblica condizionando ogni essere vivente…
perfino gli animali ne sono vittime, visto che loro hanno deciso che sono senz’anima allora li si può fare soffrire e torturare impunemente con vivisezioni e quant’altro…
un abbraccio
guarda, lo regalo a chi so io
il tuo post invece è un regalo anche per me
🙂
un abbraccio Maria
Caro Massimo, ti ringrazio… purtroppo la cecità è molto diffusa…
un abbraccio
Una gran donna e un racconto toccante! La necessità del pieno rispetto per l’altro, anche se diverso sotto qualunque aspetto, è un tema su cui non si rifletterà mai abbastanza.
(E sua signoria il sindaco, che si permette tanti epiteti ingiustificati, è un uomo sciocco)
Cara Giulia, dici proprio bene, fin quando non si capirà che la diversità è un valore aggiunto non si riuscirà nemmeno a raggiungere quella conquista indispensabile per qualunque civiltà che è il rispetto della dignità di ogni essere vivente.
baci
Bellessima recensione di un libro che narra e descrive di una grande donna che lucidamente tiene testa a uomini ignoranti, che si credono depositari delle conoscenze umane e religiose.
Illuminante è il dialogo finale proposto
SUA SIGNORIA IL SINDACO. Io dico che il topo è dannato.
ANNE ASKEW. Ahimè, povero topo!
che la dice lunga.
Però è tutto l’insieme che convince e stimola la curiosità di qualsiasi lettore.
Sei veramente bravissima nello scovare libri interessanti e stimolanti.
Felice domenica.
Un abbraccio
Caro Gian Paolo, anche a me è piaciuto moltissimo il dialogo…
ho trovato questi Sellerio al supermercato a 1 euro l’uno, pensa un po’…
grazie e un abbraccio
Maria, ci sono tantissimi libri, svenduti e bellissimi che il grande pubblico ignora.
Un abbraccio
E’ proprio vero… in più certi gioiellini, che miracolosamente vengono pubblicati, costano tantissimo e non sono alla portata di tutti… è uno dei tanti mali “italiani”, meglio stimolare l’ignoranza piuttosto che sollevare il livello culturale…
baci
Recuperato tra i remeinder, domani o sabato lo vado a recuperare
Baci
Mi vien da dire che non si finirà mai di lottare contro la stupidità umana e non si finirà mai di morire a causa della stessa; perché c’è la morte fisica, ma c’è anche quella che seppellisce le menti in nome del potere o del nulla più assoluto, dell’ignoranza, della paura. Io ti sono grata davvero per il lavoro che fai scegliendo il materiale e pubblicandolo in questo modo.
Stileminimo, per come sono messe le cose credo anch’io che non si finirà mai… condivido ogni tua parola
un abbraccio
..è arrivato l’abbraccio, che apprezzo davvero e contraccambio.
Quando non erano le brame di potere a strumentalizzare il credo religioso, erano sicuramente i progetti bellicosi dei regnanti di turno che pur di estendere i confini dei propri imperi si facevano “sponsorizzare” dalle efficientissime macchine religiose, le strutture immorali che della parola di Cristo avevano già dagli inizi fatto commercio.
Il sistema bancario lo dobbiamo ai templari, tesoro temporale da sempre sotto il dominio dei papi. Scelleratezza e immoralità, perversione e crudeltà hanno da sempre accompagnato le tre grandi religioni monoteistiche.
Ma il cattolicesimo le batte tutte.
Come si sia giunti a ciò è ormai storicamente noto, quello che non riesco a capire è come mai tanta gente confonde un messaggio di fratellanza e di riscatto con un sistema così oscenamente sfrenato nel lusso e nelle perversioni, tanto da dar luogo alla tortura, ai roghi, e alla chiara volontà di non risolvere la disuguaglianza sociale, anzi, affermando come valore la povertà. Nel nome di un dio maschilista, che permette tanta atrocità per essere riconosciuto. Un dio puramente umano, a immagine e somiglianza dei maschi che lo hanno creato.
Anne è stata sacrificata a un selvaggio moloch, a un espropriatore di vita, quella stessa che avrebbe creata. Un dio che detta regole talmente stupide da far dubitare del suo intelletto, e i cui dettami, dalle abluzioni ai precetti matrimoniali, dalle regolamentazioni alimentari ai dogmi vari, si renderebbe così bisognoso del riconoscimento umano da essere il più vile dei potenti, qualora lo si contrariasse..
Io sono Anne e tutte le donne stuprate, martirizzate, mutilate, uccise, e lo sono con lo sdegno e la ripugnanza di cui investo anche chi crede che una divinità fatta di bontà infinita possa permettere che si giunga a tanta nefandezza.
Ribollo.
Grazie, Maria, di questo bellissimo tributo a una grande Donna.
Il dialogo finale è quasi surreale nella sua sarcastica drammaticità.
Un abbraccio
cri
Cara Cri, grazie a te per questo sentito e bellissimo commento che arricchisce chiunque lo legga e anche il mio post…
un bacio
Straordinario post, amica mia!
Io finirei subito al rogo 😀
In effetti, la religione, comunque intesa, è da sempre fonte di potere e non di fede. Il Corano tradito, i Vangeli vilippesi, il vero messaggio di Cristo ignorato. Poi… la chiesa cattolica ha causato più vittime del nazismo.
Da laica, credo in Papa Francesco.
Bacioni*
Cara Ale, avrebbero arrostito volentieri anche me!
In merito al papa non è certo un caso che faccia il piacione, è tutto studiato a tavolino.. del resto dopo la decisione epocale di far dimettere un essere “infallibile”, mica potevano sbagliare il colpo!
un abbraccio
Bé, è evidente che ci fu molto di più di una fede in gioco, leggere che ciò che succedeva capitava per una diatriba su due parole che nemmeno riesco a pronunciare (transustanziazione e consustanziazione, ho fatto copia e incolla) lascia allibiti. Chiaramente i cattolici non volevano perdere il loro potere, i protestanti volevano acquisirne. Io non vedo però solo il lato “folle” (tra virgolette perché come detto c’era sicuramente molto di più) dei cattolici del tempo, ma anche quella dell’altra parte: nessuno dovrebbe condannarsi alla tortura ed alla morte per una faccenda del genere.
http://www.wolfghost.com
Caro Wolf, hai ragione, ma purtroppo poi le cose vanno sempre in un’altra direzione rispetto alla logica e al buonsenso…
un abbraccio
Cara Maria, ho letto con molto interesse la tua splendida recensione, sei sempre molto attenta a proporci letture interessanti e poco note e questo vuol dire arricchirsi con una letteratura di qualità. L’argomento è religioso, e mio malgrado devo constatare che la religione è stata spietata verso l’uomo e per alcuni versi continua ancora. L’uomo si arroga il diritto di giudice nei confronti del suo stesso fratello in nome di una falsa religione che nulla ha a che vedere con la dottrina di Cristo, di Dio in qualunque modo lo si chiami. Religione è amore incondizionato, disponibilità, generosità, buoni propositi a vantaggio del prossimo, questa vicenda che ci proponi mi fa accapponare la pelle ed è una delle tante vicende tristi della storia che non ha mai fine. I martiri hanno un posto speciale in un mondo che ci attende, lo so che non rientra nelle tue idee, ma è così carissima: tutto ciò che accade di abbietto è solo frutto della parte malvagia umana che avendo il libero arbitrio, non sa farne buon uso.
Un abbraccio affettuoso
annamaria
p.s.( Papa Francesco è la testimonianza della vera religione al servizio degli ultimi.)
Cara Annamaria, ti ringrazio per i complimenti, effettivamente questo è un terreno sul quale ci troviamo in completo disaccordo… mi perdonerai dunque se non concordo su nulla… ti risparmio un papiro lunghissimo ma non riesco a non sottolineare che vedere papa Francesco ogni tre minuti al tg mi fa venire letteralmente l’orticaria, anche perché a parte un bel po’ di teatrino non gli ho visto certo aprire i cordoni della ricchissima borsa ecclesiastica per distribuire benessere agli “ultimi”…
Ti abbraccio